Sincericidio: essere sinceri non sempre è la cosa giusta

Di - Redazione - 17 Gennaio 2019 in Psicologia

Può accadere a tutti di dire un qualcosa che non è completamente sincero. La bugia e la mancanza di onestà servono a proteggerci da ciò che potrebbe accadere. Se intuiamo che può succedere qualcosa di negativo, tendiamo a distorcere la realtà a nostro piacimento.

Ma non è sempre la paura la causa della mancanza di sincerità. La compassione per il prossimo, ad esempio, può farci optare per una “pia” menzogna. Questo tipo di bugia è leggero, poco importante e può addirittura fare bene a tutti, evitando conflitti non necessari.

Non si tratta di difendere le bugie, ma di trasmettere l’idea che essere sinceri con tutti non è sempre la migliore idea. Gli psicologi hanno adottato il termine sincericidio per definire quel comportamento che porta le persone a sentirsi oneste e coraggiose dopo essere state sincere con gli altri, senza alcun tipo di filtro e, magari, senza che la loro opinione fosse richiesta.

Questo atto è sconsiderato, privo di tatto e verbalmente irresponsabile. Il sincericidio genera conflitti in quanto percepito, giustamente, come un comportamento maleducato

Non sempre l’essere sinceri è una virtù: bisogna dare la priorità all’educazione e al rispetto, ed evitare di esprimere opinioni che non servono o non interessano a nessuno.

Essere sinceri senza convertirci in sincericidi è un’arte che implica la capacità di mettersi nei panni degli altri, conoscere le circostanze ed avere empatia. Senza contare le capacità verbali e comunicative per saper usare le parole giuste e non ferire.

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