L’infallibile routine di esercizi mentali di Bruce Lee per rinforzare lo spirito

Di - Redazione - 7 Agosto 2019 in Psicologia

Nato in California il 27 novembre del 1940, Bruce Lee è stato il primo gran esponente delle arti marziali di tutto l’Occidente. In pochi sanno che Bruce Lee svolgeva ogni giorno una routine di esercizi mentali e fisici per rinforzare il corpo e lo spirito, che erano alla base del suo stile di vita.

Bruce Lee era un artista, filosofo e pensatore rivoluzionario che decise di diffondere in tutto il mondo le arti marziali, prima di allora esclusivo patrimonio orientale. Morto prematuramente all’età di 32 anni, molti degli insegnamenti di Bruce Lee vengono seguiti ancora oggi.

Di seguito ti dettagliamo la routine di esercizi mentali che Bruce Lee svolgeva ogni giorno per rinforzare spirito e corpo. Si tratta di note prese dai suoi diari personali.

Sulla forza di volontà. “Riconoscerò che la forza di volontà è il tribunale supremo di tutti i reparti della mente. Lo eserciterò ogni giorno, quando sarà necessario svolgere un’azione con uno scopo; e ne farò un’abitudine progettata per convertire il potere della mia volontà in azione almeno una volta al giorno”.

Sull’emozione. “Saprò distinguere le emozioni positive e quelle negative, e cercherò di promuovere ogni giorno lo sviluppo delle emozioni positive, cercando di fare un uso positivo di quelle negative”.

Sulla ragione. “Riconoscere che le mie emozioni positive e negative potranno essere pericolose se non controllate e guidate da uno scopo ben desiderato. Metterò i miei desideri, i miei obiettivi e i miei propositi sotto il controllo della ragione”.

Sull’immaginazione. “Riconoscere la necessità di parlare dei miei piani e delle mie idee per raggiungere i miei desideri, svilupperò la mia immaginazione rivolgendomi ad essa per ottenere aiuto nella progettazione dei miei piani”.

Sulla memoria. “Riconoscere il valore di una memoria allerta, cercherò di stampare nella mente tutti i pensieri e i desideri da ricordare, associando ad essi gli obiettivi relativi, che cercherò di ricordare frequentemente”.

Sulla coscienza. “Riconoscere che le mie emozioni spesso sbagliano per via di un eccessivo entusiasmo, e che alla mia ragione spesso mancano i sentimenti necessari per permettermi di abbinare la giustizia alla pietà nei miei giudizi. Chiederò alla mia coscienza di guidarmi su ciò che è giusto o sbagliato, ma non rinnegherò mai il suo verdetto, qualunque sia il suo costo”.

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