Come attivare la ghiandola pineale, il nostro “terzo occhio”
Di - Redazione - 11 Luglio 2018 in Psicologia
Chiamata anche “appendice del cervello”, la ghiandola pineale è stata da sempre considerata come la porta di accesso alla nostra anima, laddove sono alloggiati i fluidi vitali. Secondo alcuni studiosi, l’origine di molte malattie mentali si troverebbe proprio in questa ghiandola.
Si trova proprio all’estremità del terzo ventricolo, dietro il naso e in un “lago” di liquido cerebrospinale. Secondo alcune discipline, la ghiandola pineale sarebbe il nostro “terzo occhio”, che apre le vie verso altre dimensioni, e si attiva attraverso esercizi o meditazioni specifiche. Di seguito ti elenchiamo alcuni modi per attivare la ghiandola pineale.
Meditazione. Restando seduti, con la schiena dritta e gli occhi chiusi, concentra l’attenzione verso la respirazione profonda, rilassando i muscoli. Pensa alla ghiandola pineale, immaginala come una lampada e accendila. Pensa ai suoi benefici, concentrati su di essa cercando di mantenerla sempre “accesa” nei tuoi pensieri.
Dimetiltriptammina. È conosciuta come una molecola che si trova nel nostro cervello, ma anche in alcune piante. Si crede che sia una molecola spirituale che si attiva quando muoviamo velocemente gli occhi mentre dormiamo. La mimosa, l’acacia e le graminacee contengono questa molecola.
Iperico. Conosciuta anche come erba di San Giovanni, con questa pianta si può preparare un tè che aiuta ad attivare neurotrasmettitori come serotonina ed endorfine. Non berne più di due tazze al giorno.
Melatonina. È un antiossidante con effetti “anti-invecchiamento”, regola l’orario biologico del corpo e migliora il sonno. Un integratore di melatonina (consulta un medico prima di prenderlo) può migliorare stato d’animo ed empatia.
Yoga. Stimola ciascuna ghiandola del corpo, anche quella pineale.