Esaurimento emotivo, la conseguenza dell’autoimporsi di essere forti
Di - Redazione - 13 Dicembre 2018 in Psicologia
L’esaurimento emotivo è uno stato che si genera come conseguenza di uno sforzo eccessivo. In questo caso non si parla di stress lavorativo o stanchezza fisica, ma del carico di responsabilità nel risolvere conflitti, assumere responsabilità o stimoli di tipo emotivo o cognitivo.
L’esaurimento emotivo non arriva mai di colpo. Si tratta di un processo che aumenta col tempo, fino al punto in cui la persona collassa. Questa rottura genera una paralisi, una depressione profonda o una malattia cronica.
L’origine di questa condizione è un disequilibrio tra ciò che diamo e ciò che riceviamo. Le vittime di questo fenomeno hanno la caratteristica dedicare tutte se stesse al lavoro, a casa, al partner o in qualsiasi altro settore della vita.
La persona emotivamente esaurita non ha tempo per se stessa, non riceve riconoscenza, affetto o considerazione a sufficienza, come se non avesse necessità o come se fosse più forte degli altri.
Prima della comparsa dell’esaurimento emotivo si presentano dei segnali che lo annunciano. Stanchezza fisica, insonnia, irascibilità, mancanza di motivazione, distanza emotiva, dimenticanze frequenti e difficoltà di concentrazione.
Il miglior modo per superare l’esaurimento emotivo è, ovviamente, il riposo. E’ fondamentale trovare del tempo libero per rilassarsi e stare tranquilli. Le persone che si autoimpongono di essere forti per troppo tempo, di solito, non vanno mai in vacanza: dedica qualche giorno a te stesso.
Infine, è molto importante sensibilizzarci verso noi stessi. Dedica del tempo a te stesso, respira e connettiti con ciò che sei, ciò che desideri. E’ fondamentale sviluppare un atteggiamento di comprensione e bontà con noi stessi.