Meglio una dignitosa solitudine che una relazione incompleta
Di - Redazione - 11 Agosto 2018 in Psicologia
Tutti abbiamo paura della solitudine. Tuttavia, pur non essendo necessaria, la solitudine può essere addirittura curativa. Essere soli significa poter pensare in noi stessi, in ciò che desideriamo o sogniamo, e in come ci sentiamo. Essere soli non significa essere tristi se si è capaci di godere di quei momenti, approfittare per rilassarsi e ritrovarci.
La nostra felicità non può dipendere da un’altra persona, dal nostro partner. Se non sei felice con te stesso, non lo sarai neanche con il tuo lui/lei. Volersi bene è fondamentale affinché un’altra persona possa volerci bene.
La solitudine viene associata allo sviluppo personale. Personaggi come Gesù, Buddha e Maometto hanno avuto rivelazioni cruciali attraverso la solitudine. Anche scrittori, artisti, scienziati e filosofi hanno elogiato la solitudine come elemento fondamentale per la generazione di nuove idee.
Molte volte la solitudine viene associata all’essere single. Ma accade anche che, pur essendo in coppia, non ci si sente bene e in tal caso è necessario realizzare una riflessione profonda sulla qualità della nostra relazione.
Una grande dose di realismo è dura, ma essenziale per vedere ciò che non vogliamo vedere.
Dire addio a ciò che ci fa sentire male può essere difficile, ma non uccide, anzi. Forse ripenserai ai bei momenti vissuti con l’altra persona, ma non devi dimenticare la realtà. Lascia che il tempo accarezzi le ferite, ma non avere fretta di trovare un altro partner.
Essere liberi è importante. Decidi, godi, cammina, corri, sogna, bacia, abbraccia, osserva ed esprimi la tua vita. Fatti avvolgere dalla solitudine, fai volare liberi i tuoi pensieri: i sentimenti verranno a galla da soli, senza forzature.