Sindrome TSS: ecco perché bisogna fare attenzione ai tamponi
Di - Redazione - 15 Luglio 2015 in Altre malattie e rimedi, Genitali, Sistema immunitario
Se sei donna e usi (o hai usato) dei tamponi, è molto importante che tu sia a conoscenza della sindrome TSS (Toxic Shock Syndrome).
Tale patologia è stata riconosciuta per la prima volta nel 1978 ed è molto più diffusa fra le donne che fra gli uomini. Nonostante possa essere estremamente grave, è anche (e per fortuna) abbastanza rara). E’ stata associata all’uso di tamponi già dal 1980, ed è causata da una tossina liberata dal batterio Staphylococcus aureus.
Circa il 90% dei casi di sindrome da shock tossico si verifica fra le donne con meno di 40 anni, e comincia durante il periodo mestruale. Nonostante la maggior parte delle persone posseggano anticorpi in grado di offrire una protezione naturale da tale tossina, alcune ne sono a corto: si tratta delle persone che hanno un rischio molto più elevato di contrarre la TSS.
Nei primi anni ’80, i tamponi (soprattutto quelli super-assorbenti), sono stati associati alla TSS, soprattutto fra le donne con meno di 25 anni. Nonostante la relazione fra i tamponi e la sindrome da shock tossico sia quasi sconosciuta, una delle ipotesi più plausibili è che a scatenare questa patologia siano i tagli, le lacerazioni e le ulcerazioni che, seppur molto piccole, vengono causate dal tampone sulla parete vaginale.
Alcuni ricercatori sostengono che i tamponi super-assorbenti sono i più pericolosi in quanto hanno un maggiore adesione alle pareti vaginali, creando danni maggiori sulla superficie vaginale una volta rimossi.
La sindrome da shock tossico porta con sé numerosi sintomi, che in genere cominciano ad essere visibili dopo il periodo mestruale: febbre elevata, eruzioni cutanee, diarrea e/o vomito, calo della pressione sanguigna, mal di gola, vertigini e svenimento, dolore ai muscoli, sensazione di confusione, stanchezza e debolezza pesante.
Nonostante sia relativamente raro, la TSS può portare a complicazioni più serie, soprattutto se non trattata. Shock, insufficienza renale e/o epatica, paralisi e aborto spontaneo sono alcune delle condizioni più serie. In un ridotto numero di casi può verificarsi la morte a seguito di uno shock ipotensivo: la reazione del corpo alle tossine liberate dal sangue è così acuta che cuore e polmoni vengono sovraccaricati fino al punto di cessare di le loro funzioni.